Spero che vi piaccia come l'ho continuata ;)
Angel si sentì quasi diversa, strana, dopo quel sorriso.
Era da tanto che non sorrideva.
"Comunque, Dason, perchè sei triste?" chiese.
Lui abbassò lo sguardo.
"Beh, ecco . . . "
Lei notò che qualcosa non andava nel ragazzo.
Gli posò una mano sulla spalla.
"Ne parliamo dopo, va bene? Adesso seguiamo la lezione."
Spostò il libro in mezzo ai due banchi e riassunse al ragazzo la parte spiegata dall'insegnate.
La campana dell'intervallo suonò.
Dason seguì Angel fino al cortile.
Lei si sedette sotto un grande pino, all'ombra.
Lui si mise vicino a lei.
"Allora, ora puoi dirmi perchè sei triste?" chiese lei.
Dason sospirò.
"Tutto è iniziato quando mamma se n'è andata. Papà è sempre in viaggio, e mi trascina ovunque con lui. Io non ne posso più di cambiare scuola, di cambiare amici. Di cambiare vita. Non riesco mai a stare in un posto per più di due mesi, che subito ripartiamo di nuovo. Non riesco più a vivere, se continuiamo così."
Angel gli prese una mano.
"Non devi stare male per questo. Vedrai, tutto andrà a posto."
"Lo spero, Angel, lo spero tanto. Anche perchè qui sembri l'unica che mi capisce davvero."
La campanella suonò di nuovo, e Angel e Dason tornarono in aula.
Alla prossima parte! :D
Vostra,
Destiny.
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